martedì 14 ottobre 2008

Tecniche chirurgiche ancillari

Tecniche chirurgiche di riduzione della calvizie
1)Scalp reduction: una delle prime tecniche per il trattamento chirurgico della calvizie, adoperata nella regione del vertice (chierica) della testa, può essere abbinataalle tecniche moderne di autotrapianto,perchè di riducendo la zona da reinfoltire consente in calvizie accentuate e con una zona di prelievo non grandissima di aver un buon effetto coprente dell'autotrapianto . La riduzione del cuoio capelluto (detta anche lifting del cuoio capelluto, scalp-reduction o scalp-lifting ) consiste nell'asportazione mediante incisione a forma di losanga della zona del vertice priva di capelli con accostamento dei bordi provvisti di capelli. Viene utilizzata quando il paziente presenta nella zona nucale una buona elasticità e pieghe cutanee, l’intervento si esegue in anestesia locale assistita, in regime di day surgery e la cicatrice che esita dall' intervento, viene nascosta in genere dai capelli rimanenti.
2)La tecnica degli estensori o di Frechet : impiegata per ridurre calvizie particolarmente ampie, agisce tramite un estensore detto "estensore di Frechet" inserito chirurgicamente sotto il cuoio capelluto, il quale provvede ad avvicinare le zone del cuoio capelluto provviste ancora di capelli, rendendo così la zona calva mediana di facile riduzione con le tecniche precedentemente citate di scalp-reduction .
3)La tecnica degli espansori cutanei: consiste come per le altre procedure di espansione cutanea nel posizionare sotto il cuoio capelluto un serbatoio di materiale siliconico vuoto (espansore) , per aumentare la superficie cutanea gradualmente, gonfiando l'espansore con iniezioni di soluzione fisiologica, e trascorsi 20/30 giorni con la pelle ormai espansa, viene rimosso il serbatoio, e il cuoio capelluto (lembo) verrà spostato nella zona calva. Questa tecnica (detto anche tecnica di trasposizione di lembi) è indicata soprattutto per alopecie cicatriziali, dovute a traumi con perdita di sostanza , ustioni o incidenti stradali. L'espansione tissutale del cuoio capelluto spesso risulta complessa e dolorosa per il paziente ma tutto sommato efficace per il risultato finale ottenibile.

Autotrapianto di Capelli tecnica F.U.E.

Trapianto di capelli F.U.E.La F.U.E (Follicular Unit Extraction ovvero Estrazione delle Unità Follicolari) è una tecnica di autotrapianto di capelli tramite prelievo diretto, senza prelievo della striscia cutanea dalla zona donatrice. Con questa tecnica le unità follicolari (innesti) vengono prelevate dal cuoio capelluto nella zona nucale, tramite uno speciale punch-bisturi cilindrico cavo, e vengono trapiantati direttamente nella parte interessata dal reinfoltimento.
La durata dell’intervento è direttamente proporzionale al numero degli innesti necessari per il tipo di calvizie . I capelli possono essere lavati già dopo due giorni dall’intervento e durante le prime settimane ci sarà un maggiore ricambio dei capelli. Le crosticine presenti alla base dei bulbi trapiantati, non vanno rimosse perchè cadranno da sole. Dopo l’intervento non vi è alcuna medicazione particolare, sicchè il paziente potrà tornare a svolgere le sue normali attività lavorative già dopo 48 ore. Alcuni chirurghi fanno cospargere la parte interessata dall'intervento con un disinfettante a base di iodio per creare una pellicola di rivestimento e protezione.
La crescita dei capelli trapiantati inizia generalmente dopo alcuni mesi o dopo 2-3 settimane, a seconda dei casi. Un ulteriore reinfoltimento potrà essere programmato solo dopo 4 mesi dal primo intervento, e si dovrà aver molta cura dei capelli restanti, salvaguardandoli il più possibile, in quanto la zona di capelli da cui prelevare e la riserva dei capelli non è infinita ma si aggira intorno ai 10-12.000 bulbi circa 4000 unità follicolari.

Autotrapianto di Capelli tecnica F.U.S.S.

L'autotrapianto con tecnica F.U.S.S. (Follicular Unit Strip Surgery ovvero Chirurgia delle Unità Follicolari con lembo) è la tecnica di autotrapianto di capelli follicolare o monobulbare più diffusa al mondo. L'intervento viene eseguito in regime di Day-Surgery o ambulatoriale, in anestesia locale assistita.
Il trapianto F.U.S.S. inizia col prelievo , in anestesia locale, di una striscia di cuoio capelluto(strip) dalla zona nucale del paziente (zona donatrice) di circa 10 / 24 cm per 1 / 1,5 cm contenente circa 3.000-3.500 bulbi; ricordiamo che le unità pilifere prelevate continuano la loro normale crescita anche dopo il trattamento, in quanto non soggette agli effetti degli ormoni maschili (testosterone e diidrotestosterone). Questo tipo di intervento non lascerà segni evidenti sulla nuca, in quanto la parte interessata dal prelievo (cicatrice) verrà ricoperta dalla crescita dei capelli. Dopo il prelievo del cuoio capelluto dalla regione occipitale si esegue il frazionamento della striscia ovvero la miniaturizzazione dei bulbi, suddividendo al microscopio le varie unità follicolari in vari innesti, che sono poi trapiantati nelle zone da rinfoltire.Successivamente si eseguirà la sutura del cuoio capelluto, con una tecnica precisa in modo tale da non danneggiare le zone adiacenti che potrebbero servire per eventuali prelievi in futuro, che non comporta solitamente un particolare dolore al paziente ma solo una leggera sensazione di tensione nella zona occipitale. Il prelievo si estende in lunghezza ma non supera solitamente 1,5 cm di altezza per facilitare così la sutura dei due lati della ferita in maniera precisa, inoltre sarà rapportato in base al numero di capelli che si intende trapiantare.La quantità di capelli contenuta nella regione occipitale di ciascun paziente, può variare, generalmente per centimetro quadrato sono comprese circa 65-85 unità follicolari, che a loro volta potranno essere di varie dimensioni, quindi contenere più o meno capelli di altre.
Il trapianto delle unità follicolari Una volta prelevati gli innesti, contenenti uno o due bulbi (mono o bi bulbari) oppure 3-4 bulbi, vengono ritagliati singolarmente e posizionati nella zona interessata. Vengono usati generalmente per la prima linea frontale degli innesti monobulbari mentre per la parte centrale della zona calva si utilizzano innesti da 3-4 bulbi.Il trapianto degli innesti avviene attraverso delle piccole incisioni profonde circa 4-5 mm e distanti tra loro 2-3 mm, grazie ad uno speciale ago o bisturi.Nel corso della linea frontale solitamente si trapiantano i singoli bulbi, in quanto risulta la parte più esposta esteticamente, e per effettuare l’inserimento di questi singoli bulbi sono necessarie varie sedute, da 3.000-3.500 bulbi ciascuna.Nel momento del trapianto si osservano e si valutano bene le zone adiacenti a quella degli innesti in modo tale da ricoprire anch’esse con almeno il 30% degli innesti, perché per la maggior parte dei casi si verifica un’evoluzione delle calvizie.Così anche se i capelli adiacenti il trapianto cadranno, saranno subito sostituiti dagli innesti.
Convalescenza post-intervento La durata dell’intervento è direttamente proporzionale al numero degli innesti necessari per il tipo di paziente, ma generalmente si aggira intorno alle 3-5 ore.I capelli possono essere lavati già il giorno successivo all’intervento e durante le prime settimane ci sarà un maggiore ricambio dei capelli.I punti di sutura nelle zone del prelievo si riassorbono da soli mentre le crosticine presenti alla base dei bulbi trapiantati, si staccheranno da sole. Dopo l’intervento, il paziente dovrà indossare una benda elastica attorno alla nuca per dare l’effetto compressione nella zona del prelievo.Non vi è alcuna medicazione dopo l’intervento, così il paziente potrà tornare a svolgere le sue normali attività lavorative.Il bendaggio post operatorio è utile proprio per il tipo di intervento, in quanto il contenimento dell’innesto nel microforo dovrà essere perfetto e quasi ermetico, se questo risulterà così già a fine intervento , il bendaggio non sarà necessario.Su indacazione del proprio chirurgo potrà essere cosparsa la parte interessata con un disinfettante a base di iodio per creare una pellicola di rivestimento e protezione.Nel caso di pazienti che non riescono a dormire bene, oppure di pazienti che hanno subito l’intervento nelle ore pomeridiane, o nel caso di instabilità degli innesti viene consigliato l’uso di un turbante come medicazione, da indossare sino al mattino seguente.
Ricrescita dopo il trapianto di capelliLa crescita dei capelli trapiantati può iniziare dopo alcuni mesi o dopo circa 2-3 settimane, a seconda dei casi.Un eventuale rinfoltimento potrà essere effettuato solo dopo 4 mesi dal primo intervento. Per far che sia possibile effettuare più di un trapianto si dovrà aver molta cura dei capelli restanti, salvaguardando quindi la vitalità del capello stesso, in quanto la riserva di capelli non è infinita ma si aggira intorno ai 10-12.000 bulbi.

Autotrapianto di Capelli

Cos'è l'autotrapianto di capelli follicolare
L'autotrapianto di capelli consiste nel prelevare dei capelli dalla nuca del paziente per essere trapiantati nelle zone da rinfoltire del paziente stesso.Ricordiamo che i capelli che crescono sulla nuca, e che vengono trapiantati, a differenza di tutti gli altri capelli non sono soggetti all'azione negativa degli ormoni maschili (principale causa della calvizie) e quindi non cadono.
Tipologie di trapianto di capelliEsistono differenti tecniche di autotrapianto di capelli, in particolare a seconda della tecnica di trapianto delle singole unità follicolari distinguiamo l'autotrapianto FUSS e l'autotrapianto FUE e la scelta tra le due tipologie è affidata al proprio chirurgo.Infatti sarà necessario valutare lo stato di partenza del paziente, e le sue aspettative, per scegliere la tecnica più adatta al caso specifico. Inoltre anche il colore del capello, il tipo (riccio o liscio) e il suo spessore ( compreso tra gli 84 e i 208 micron) potranno modificare il risultato finale dell’intervento chirurgico. Il moderno trapianto di capelli è detto trapianto follicolare (ovvero dei follicoli) in quanto si basa sullo studio dei capelli rimanenti sulla nuca di un paziente, sulla loro dissezione in follicoli e sul riposizionamento dei follicoli stessi (innesti) nelle zone colpite da calvizie in maniera adeguata e secondo le esigenze del paziente.Se analizzati al microscopio, possiamo descrivere questi follicoli come unità follicolari che contengono da 1 a 4 capelli avvolti da fibre di collagene cilindriche, dette perifollicoli. Da notare che vi è un unico canale che porta i capelli dello stesso gruppo in superficie per poi dividersi e spuntare dai diversi orifizi. Ricordiamo che il trapianto di capelli veniva effettuato già intorno al 1950, attraverso piccoli innesti di 4 mm contenenti 10-12 bulbi ma il risultato finale che si otteneva non era eccellente, in quanto i capelli trapiantati crescevano a ciuffetti con un effetto bambola.Invece la tecnica odierna utilizza dei microinnesti contenenti da uno a quattro bulbi (capelli) da inserire nei singoli follicoli piliferi. Ed è per questo che l'intervento viene anche definito micro-autotrapianto follicolare. Vedi approfondimento autotrapianto FUSS oppure autotrapianto FUE
Quali pazienti possono fare il trapianto di capelli
Il trapianto di capelli è consigliato solo dopo aver superato i 25 anni quando cioè la calvizie si sarà stabilizzata. Dopo che il chirurgo avrà valutato l’estensione della zona calva da ricoprire e la densità dei capelli restanti deciderà di intervenire; qualora la calvizie avrà raggiunto gli stadi sesto o settimo della scala di Norwood, classificata come grave e molto estesa, il paziente non potrà sottoporsi al trapianto di capelli, in quanto la zona donatrice non coprirà mai zona calva.
Trapianto di capelli: Progettare il proprio intervento
Nella visita pre operatoria sarà molto importante discutere e valutare con il paziente il disegno risultante dalla progettazione grafica dell’intervento di autotrapianto. La pianificazione dell’intervento dunque dovrà essere una scelta meditata con cura dal chirurgo. Il disegno del progetto dell’autotrapianto dovrà avere come obiettivo finale l’intera dinamica del processo di calvizie il più possibile reale, e un buon senso estetico molte volte non basta. I risultati finali sono variabili da soggetto a soggetto, ecco perché la progettazione dell’intervento dovrà essere strettamente personale. Solitamente il paziente e il chirurgo discutono e valutano esattamente due aspetti dell’intervento, che sono uno, l’ampiezza della zona da trattare e l’altra la prima linea. La prima linea: Nel caso in cui si verificassero attaccature troppo basse ed un riempimento eccessivo delle stempiature, il paziente nel corso degli anni dovrà sottoporsi a correzioni obbligatorie con interventi per eliminare gli innesti troppo anteriori. I bulbi che vengono asportati dalla zona occipitale e trapiantati nella zona frontale mantengono le loro aspettative di vita, ecco perché un trapianto funziona. Nel corso degli anni però, la prima linea si dovrà adattare e modificare in base alle diverse età del paziente e alle sue esigenze. L'ampiezza dell'area da trattare: Questa zona verrà presa in considerazione assieme ad altri fattori, come ad esempio l’età del paziente e i suoi desideri, alla densità della zona donatrice, al numero di interventi; fattori che costituiscono il piano operatorio.Ad ogni paziente corrispondono richieste differenti, come un ripristino della zona anteriore, una copertura dell’intera calvizie, oppure solo un rinfoltimento.

Terapia Medica della calvizie

Cura della calvizie - terapia medica
Per prevenire e curare la calvizie prima di arrivare alla chirurgia estetica possiamo agire in maniera meno invasiva attraverso un consulto personalizzato con un dermatologo, esperto in tricologia (tricologo). In tale modo verrà analizzato il tipo di alopecia e l’eventuale tricogramma, per poter successivamente prescrivere quali trattamenti medici a cui sottoporsi per aumentare la ricrescita dei bulbi, rallentare e/o fermare la caduta dei capelli.Degli integratori di tipo alimentare, contenenti amonoacidi, vitamine e minerali possono essere l’inizio di un trattamento base poco invasivo, ad esempio.Inoltre possono essere prescritti farmaci di tipo anti-androgeni, in grado di ridurre la trasformazione di testosterone in abbondanza, in diidrotestosterone, ossia la finasteride, la serenoa repens detta anche saw palmetto o palmetto nano, ed il minoxidil.

Tipologie di Calvizie

Calvizie androgenetica
L'alopecia o calvizie androgenetica è il tipo più diffuso di calvizie, colpisce sopratutto gli uomini ed è causata dalla propria predisposizione genetica (ereditaria). Vedi l'approfondimento dedicato alla calvizie androgenetica maschile.
Calvizie cicatriziale
E' un tipo di calvizie che può originarsi in seguito a vari traumi, come ad esempio ustioni, tricotillomania, asportazione di tumori, infezioni micotiche (funghi), interventi chirurgici. In tutti questi casi i follicoli piliferi del cuoio capelluto possono scomparire causando calvizie o alopecia.
Calvizie areata
Questo tipo di calvizie, definita anche Area Celsi, si presenta con chiazze ovali o tondeggianti su tutta la superficie del cuoio capelluto;è di tipo ereditaria e si sviluppa in seguito al malfuzionamento del sistema immunologico. Per l’1 o 2% dei casi, la calvizie areata tende a stabilizzarsi per sempre dopo essere regredita completamente in pochi mesi, nei restanti casi invece si ripresenta saltuariamente. Il trapianto di capelli è l’unica soluzione possibile, per la calvizie areata stabilizzata.
Calvizie da carenze alimentari
Questa tipologia di alopecia può compare nel caso di carenza di vitamine, proteine, aminoacidi, o oligoelementi minerali che talvolta possono provocare la caduta dei capelli.
Calvizie reversibili
Sono calvizie dovute in seguito a terapie con farmaci chemioterapici, elevati stati di stress o febbrili, parto o interventi chirurgici; in questi casi solitamente la caduta dei capelli regredisce in maniera spontanea.

Calvizie Androgenetica

Calvizie androgenetica o seborroica
La alopecia maschile androgenetica è dovuta all’indebolimento costituzionale o genetico dei follicoli poliferi, particolarmente sensibili per costituzione genetica alla presenza di due ormoni maschili: il testosterone e il diidrotestosterone. La predisposizione famigliare (ereditarietà) rimane la principale causa, ma possono indurre a questo tipo di calvizie anche lo stresso l’eccessiva produzione di sebo o forfora. Soffre di calvizie androgenetica di tipo ereditario, circa il 70% degli uomini dopo i 30 anni di età.
Decorso ed evoluzione della calvizie
Lo sviluppo della calvizie androgenetica avviene lentamente e in maniera progressiva; inizia con l’arretramento dell’attaccatura dei capelli a livello frontale, e la fase di crescita del capello si riduce. La calvizie può raggiungere vari livelli di gravità per poi stabilizzarsi; il livello più grave sarà quello dove ci sarà un arretramento ampio e profondo. Per affrontare e intervenire nello sviluppo della calvizie possono essere utili dei prodotti specifici farmacologici su prescrizione del proprio dermatologo. Da notare che i follicoli prelevati per il trapianto di capelli, provengono generalmente dalla corona di capelli posteriore e laterale alla nuca e alle tempie, che sono zone non soggette alla calvizie.
-Tipologie di calvizie androgenetica nell’uomo
Calvizie ad evoluzione lenta
Aumenta con il passare degli anni; si verifica tra i 28 e i 35 anni, e solitamente non diviene preoccupante.
Calvizie ad evoluzione rapida
La progressione è rapida, si sviluppa tra i 19-20 anni, per evolversi completamente intorno ai 30 anni.
-Calvizie femminile
La calvizie femminile (calvizie o alopecia femminile) si presenta sotto la forma di alopecia androgenetica ereditaria, avviene così un diradamento fisiologico, in maniera lenta ma più diffusa rispetto all’uomo, con l’avanzare degli anni.In questi casi anche la donna può essere sottoposta al trapianto di capelli. Le cause della calvizie femminile sono da imputarsi a stress, a diete sbagliate, allattamento, alla menopausa, a terapie particolari, a disturbi dell’apparato ovarico oppure ad un’eccessiva produzione di ormoni maschili.